RAGAZZA CON L’ORECCHINO DI PERLA: LA MONNA LISA DELLE FIANDRE

Misteriosa, contemporanea, sensuale ed eternamente giovane: Ragazza con l’orecchino di perla rimane ad oggi uno dei dipinti più accattivanti ed iconici presenti nella storia dell’arte. Vermeer, grazie a pennellate quasi impercettibili e l’utilizzo di un raro pigmento, ha creato un'opera che incarna l'eleganza senza tempo e l'immortalità della bellezza femminile.

Le hanno dedicato libri, film e merchandising di ogni tipologia: la “Monna Lisa del Nord", Ragazza con l'orecchino di perla (1665), anche chiamata Ragazza con turbante, di Johannes Vermeer (Delft, 1632- Delft, 1675) rimane ad oggi una delle opere più enigmatiche e affascinanti della storia dell'arte. Come nel capolavoro di Leonardo da Vinci, anche qui la protagonista è una giovane donna che sembra catturare la nostra attenzione senza sforzo, con estrema naturalezza. Il suo sguardo, rivolto direttamente verso l'osservatore, evoca una sensazione di familiarità, come se già la conoscessimo. Gli occhi, cerulei e malinconici, e il volto illuminato da una luce armoniosamente distribuita, la rendono straordinariamente viva. Contemporanea.

L’orecchino illusorio

La magia del dipinto si rivela nell'impeccabile tecnica di Vermeer e nei dettagli che lo animano: la luce, filtrando delicatamente da sinistra, sfiora la pelle diafana della ragazza; le labbra, turgide e sensuali, si schiudono appena; le sopracciglia, così leggere da confondersi con l'incarnato. Ma è soprattutto l'inconfondibile orecchino di perla che indossa, simbolo supremo di raffinatezza, a dominare la scena. Eppure, quel famoso orecchino non è che un'illusione, un gioco di bagliori. Molto probabilmente non si trattava di una vera perla, essendo troppo grande e costosa, ma di una sua riproduzione in vetro veneziano. L’aspetto più intrigante si cela però nella sua resa pittorica: Vermeer l’ha dipinta con poco più di due pennellate, di due differenti tonalità di bianco. Non vi è nemmeno un gancio visibile che la sostenga, la nostra perla, ma ciò non ha impedito che diventasse uno degli orecchini più celebri della storia dell’arte. Un piccolo miracolo di abilità pittorica, degno di un grande maestro quale Johannes Vermeer.

Una pittura gentile

Un altro dettaglio curioso è il turbante che la ragazza indossa. Nel XVII secolo le giovani olandesi non portavano turbanti, eppure Vermeer veste la delicata fanciulla, dalla sconosciuta identità, di un copricapo dalle tonalità gialle e oltremare, conferendo un tocco esotico alla scena. L’utilizzo del pigmento oltremare non era affatto convenzionale all’epoca: si trattava infatti di un pigmento estremamente raro e prezioso, addirittura più costoso dell’oro. Questo elemento di personalizzazione rende il dipinto ancora più particolare, collocandolo nella categoria delle tronie: non veri ritratti, ma studi di teste che rappresentano figure idealizzate o di fantasia, in cui l'artista può permettersi una maggiore libertà creativa rispetto ai ritratti tradizionali.                                                                                                                                 
Per chi avesse l'opportunità di vederla dal vivo, presso la Mauritshuis (L’Aia, Paesi Bassi), osservare la Ragazza con l'orecchino di perla è un’esperienza che va ben oltre la semplice contemplazione. Le pennellate di Vermeer, frutto di una tecnica denominata pointillé, risultano essere praticamente impercettibili, scontrandosi con la tela sottostante con estrema gentilezza. L’atmosfera domestica da lui ricreata è serena, rilassata, silenziosa. La resa della luce, morbida ed omogenea, rende la figura della giovane sorprendentemente reale e fuori da ogni tempo.
È facile capire perché questo dipinto abbia raggiunto uno status iconico. Vermeer, con la sua maestria, è riuscito a trasmettere la bellezza della semplicità attraverso raffinate pennellate, rendendo questa misteriosa 'it girl' della storia dell'arte un ritratto del fascino eterno e dell'eleganza sfuggente.​​​​​​​

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